Le auto più strane della storia: i concept degli anni Ottanta!

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Quando si tratta di stabilire un primato, la scelta diventa sempre molto complicata. Il discorso è abbastanza facile da fare per qualsiasi tipo di record, anche ad esempio quelli che si riferiscono alle auto più strane viste nel corso degli anni Ottanta.

Certo, da quel decennio ad oggi sono cambiate tante cose, il mondo della tecnologia in modo particolare ha permesso di fare degli impressionanti passi in avanti. Il settore della mobilità urbana non è certo l’unico che è radicalmente cambiato, dato che anche l’ambito del gioco e intrattenimento si è modificato tantissimo, grazie al web e agli smartphone, come si può notare con la presenza di portali sempre più affidabili, come su casinoonlineaams.com.

Avion Prototype e Bmw Z1 Prototype

Nel primo caso, si tratta di un’auto tipicamente sportiva, che è stata sviluppata con l’intento di cercare di dare una risposta a tutte quelle vetture che, a quei tempi, potevano contare su un’aerodinamica di alto livello. Il marchio Avion, con il trascorrere del tempo, era diventato particolarmente noto e apprezzato. Questo modo, in modo particolare, era riuscito ad effettuare un viaggio pari a 100 chilometri, con dei consumi di carburante pari all’incirca a due litri di carburante, in questo caso benzina, con un serbatoio decisamente capiente pari a 56 litri. Il viaggio più noto? Era quello che l’Avion Prototype fece partendo dal Messico fino al Canada, senza mai bloccarsi.

Correva l’anno 1985, quando venne lanciato il prototipo della BMW Z1. Si tratta di una spyder di ridotte dimensioni, che fece il suo esordio, su strada ovviamente, verso la fine degli anni Ottanta. In realtà, però, il successo fu veramente risicato, dal momento che vennero prodotte solamente 6000 unità da parte del colosso tedesco. L’obiettivo, non raggiunto, di questa Z1 era quello di proiettarsi nel futuro delle automobili, ma a BMW questa mossa non riuscì granché bene.

Chevrolet Ramarro e Citroen Eole Concept

Anno 1984: è tempo di svelare la Chevrolet Ramarro. In realtà, nel corso dei primi anni Ottanta, la Chevrolet Corvette, che intanto è diventata la safety car della 500 Miglia di Indianapolis 2021, era caratterizzata da dei tratti fin troppo statunitensi. Di conseguenza, il marchio americano decise di realizzare una nuova auto, che presenta delle caratteristiche ovviamente sportive, ma con uno stile che poteva risultare piuttosto affascinante sui vari mercati del Vecchio Continente.

Si tratta, come abbiamo detto, di una concept car a tutti gli effetti. Ebbene, la Chevrolet Ramarro viene dotata di porte scorrevoli in avanti, con il cambio che era invece posizionato sul cruscotto. Non solo, dato che il pomello venne sostituito con una leva di ridotte dimensioni, che si doveva premere per modificare marcia. Insomma, non proprio le caratteristiche che ci si attende da una vettura sportiva.

Stavolta ci spostiamo nel 1986. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di sviluppare una vettura caratterizzato da un altissimo livello di tecnologia. In territorio francese, fu il marchio Citroen, che ha da poco lanciato l’urbana e anticonformista Ami, che diede il via a una sperimentazione che portò al lancio sul mercato della Eole Concept.

Si tratta di un modello che, però, non è mai andato in produzione, visto che è stato realizzato solo ed esclusivamente come buona base, soprattutto per i modelli successivi del brand. Tra le caratteristiche dal punto di vista tecnico più interessanti di questa concept car troviamo delle sospensioni che tendevano a ridursi dopo aver oltrepassato la soglia dei 40 chilometri orari. L’obiettivo di una simile scelta era chiaramente quello di garantire un livello di comfort decisamente più alto, oltre che per avere una copertura idraulica delle gomme poste all’anteriore, che si andava invece ad attivare ogniqualvolta che chi era alla guida di questa vettura cominciava a sterzare.