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C’era una volta il T2: ID BUZZ, il furgoncino per tutti

Il nuovo ID BUZZ promette una piccola rivoluzione della mobilità di massa. A cavallo tra gli anni ’50 e ’60, Volkswagen T2 salì agli allori delle cronache automobilistiche per aver aperto alle famiglie le porte della libertà.

Finalmente il ceto medio avrebbe potuto permettersi una vacanza, spostandosi senza limitazioni o quasi, grazie all’economia di servizio del mitico furgoncino dai fari tondi. I consumi contenuti, così come il prezzo d’acquisto accessibile a una classe sociale ancora non perfettamente emancipata, ne decretarono l’enorme successo commerciale.

Col tempo, le linee e l’aspetto a dir poco simpatico del T2 si sono sedimentate fino ad assumere i contorni di una vera e propria icona di stile. Le successive evoluzioni hanno visto il furgone della classe T diventare più squadrato ma fedele ai propri elementi caratteristici: linee pulite, meccanica semplice ed affidabile, consumi contenuti.

Oltre ad hippy di ogni età in viaggio verso la West Coast, e famiglie finalmente libere di poter andare in vacanza con prole e mezza casa al seguito, il popolare furgoncino ha attratto ben presto la classe lavoratrice europea.

Ben presto, imprese e professionisti hanno imparato ad apprezzare la grande capacità e facilità di carico del furgoncino, oltre al già noto carattere parsimonioso e affidabile. Il successo commerciale del T2 e derivati è stato trasversale, ed ha attraversato i decenni per arrivare ai nostri giorni in veste completamente nuova. Anche nel nome.

ID Buzz, la tradizione continua

Con ID Buzz Volkswagen ha saputo interpretare le esigenze di mobilità odierne, senza perdere di vista la filosofia costruttiva del T2. Dall’antenato, riprende il vantaggioso rapporto tra volumi interni e compattezza degli ingombri esterni.

I volumi, le proporzioni e l’inconfondibile livrea bicolore rimandano a quell’idea di libertà di cui il T2 si fece portatore, ai tempi. Le varianti cromatiche oggi sono trenta, con un elevato grado di personalizzazione del mezzo. Il filo conduttore tra le due epoche è rappresentato dall’idea di una mobilità democratica, quello che cambia è il paradigma energetico.

Oggi la partita si gioca sul terreno della sostenibilità, e il match sembra vinto in partenza dal BUZZ grazie alla propulsione elettrica su tutta la gamma. L’affidabilità, come da tradizione per la Casa di Wolfburg, è principio ispiratore anche di questo modello.

Parlare di consumi per un veicolo elettrico è quasi un eufemismo, ma in quanto a prestazioni il BUZZ può contare su una batteria da 77 KWh e un propulsore in grado di erogare la bellezza di 150 kW.

A bordo, non mancano i più avanzati sistemi di infotainment e connettività. Di pari passo cresce il livello di sicurezza per passeggeri e gli altri veicoli in strada, con gli ultimi ritrovati in fatto di assistenza alla guida. Ma c’è di più: ID BUZZ è dotato di un innovativo sistema che lo mette in comunicazione con gli veicoli nelle vicinanze. In caso di problemi, o se si stanno per verificare pericoli in strada, le auto riescono a comunicarsi le condizioni critiche entro un raggio di 800 metri.

Come sul T2 infine, lo spazio a bordo è più che abbondante nonostante le proporzioni esterne decisamente compatte e una lunghezza complessiva di 4,7 metri. I lavoratori possono contare su una capacità di carico da record: ID BUZZ può trasportare agevolmente fino a 1.000 Kg di merce, garantendo allo stesso tempo agilità in città e in spazi ristretti, grazie a un raggio di sterzata di soli 11,7 metri.

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